Indagine 2022 - Isnart

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Dopo il forte rallentamento dei due anni precedenti, nel 2022 si torna a fare vacanza senza troppi tabù.

Si registrano però alcuni fattori che incidono sulle scelte dei turisti e che sono diversi rispetto a quelli degli anni pre-crisi, in particolare:

pesa di più il rapporto qualità/prezzo, sia per i target a minore capacità di spesa che per gli alto-spendenti di tutte le età;
cresce e diventa decisivo il peso del web, quale canale di informazione e prenotazione di servizi, sia prima della partenza che durante la vacanza;
hanno ancora un forte valore le relazioni interpersonali, tra peso del “word of mouth”, piacere a ritornare nella propria struttura di fiducia e viaggi alla ricerca delle proprie radici culturali (turismo di ritorno).

La percezione di un buon rapporto qualità/prezzo delle soluzioni di viaggio/alloggio e dell’offerta di ospitalità e intrattenimento di una destinazione, ha influenzato nel 2022 l’11,4% dei turisti (nel 2019 solo il 3,4%).
La recente crisi inflazionistica ha sicuramente influito ma non è solo una questione di prezzo: 1 turista su 2 torna sul luogo di vacanza in cui si è trovato bene e 1 su 10 lo fa per continuare ad alloggiare nella struttura di fiducia.
Il web influenza in ogni fase di scelta, a cominciare dalle ricerche che si fanno prima della partenza per chi deve ancora decidere dove trascorrere le vacanze ma anche per chi sa dove andare ma cerca informazioni utili al soggiorno turistico: per il 55% dei turisti sono decisive le informazioni reperite on line, per il 41,8% le offerte commerciali di portali e siti web, quote più alte rispetto al passato (nel 2019 le info pesavo per il 13,5%) e a quelle del classico passaparola (29,9%).
Tra i turisti internazionali, emerge una discreta quota di vacanzieri che tornano nella terra di origine, tra occasioni di invito da parte di parenti e amici e voglia di una vera e propria ricerca di conoscenza ed esperienza legata alle origini familiari: nel 2022 il 16,5% dei turisti stranieri in Italia dichiara una origine “italiana”, si tratta principalmente dei visitatori provenienti da Svizzera, Germania, Spagna, Austria, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Polonia e USA.

Il patrimonio naturalistico è oggi la prima motivazione di vacanza nel nostro Paese, prendendo il posto del classico binomio Italia-arte e cultura che scende in seconda posizione, complice quella tendenza a trascorrere vacanze all’aria aperta.
La pandemia, come più volte ricordato, è stata un forte volano per il turismo outdoor: sport, escursionismo, gite in bicicletta e in barca sono la testimonianza di un crescente interesse per una modalità «attiva» della vacanza e 1 turista su 5 cerca in primo luogo gli sport all’aria aperta, anche se si tratta in prevalenza di un turismo legato alla montagna, per amanti del trekking estivo e dello scii invernale.

L’arte, la cultura e la storia, comunque, rimangono un caposaldo della destinazione Italia, per i visitatori italiani ma soprattutto per gli stranieri, e nel 2022 è tornata forte la voglia di scoprire musei e monumenti, di partecipare a concerti ed eventi locali, ma con una fruizione del territorio “più diffusa” che sembra lasciare più spazio rispetto al passato alle piccole eccellenze italiane, dai borghi antichi alle aree interne del Paese. Terzo prodotto di punta del 2022, l’enogastronomia.
Chi sceglie le nostre destinazioni per vivere giornate all’insegna della scoperta dei gusti e sapori locali non si accontenta di un buon ristorante e predilige quei luoghi che sanno “preservare”: dalla storia all’arte, dai paesaggi alla sostenibilità, passando per eventi, concerti, artigianato, mostre d’arte e occasioni di convivialità con la popolazione locale, tutti elementi che parlando di un territorio, delle sue origini, della sua identità.

I numeri confermano che il nostro Paese sta recuperando, sia pure solo in parte, il terreno perduto con la pandemia: 775,6 milioni di presenze stimate nel 2022 (+17,5% rispetto al 2021) che hanno generato un impatto economico pari a 77,4 miliardi di euro (+18,5%), risultato combinato di un ritorno del turismo straniero e di una ripartenza delle spese legate al core business del turismo: +53,9% alloggio e ristorazione sul 2021.

Il gap sul 2019 è ancora presente (-16,4% le presenze, -8,1% la spesa) ma i segnali che il settore è ripartito ci sono tutti, seppure tensioni geopolitiche legate alla guerra in corso e inflazione portano a spostare le previsioni di piena ripresa almeno al 2024.

Data di pubblicazione: Aprile, 2023

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METODOLOGIA

le rilevazioni vengono effettuate periodicamente nel corso dell’anno
il campione di intervistati, per domanda e offerta, è altamente rappresentativo
il campione della domanda è costituito da turisti – italiani e stranieri – che hanno soggiornato almeno una notte in strutture ricettive e in abitazioni private nel territorio regionale interessato dall’intervista
il campione dell’offerta è composto da ospitalità italiana, aziende alberghiere ed extralberghiere
il campionamento è stratificato, con l’assegnazione di una dimensione campionaria predefinita per ciascuna delle 20 regioni italiane, sulla base di arrivi, presenze e capacità ricettiva nei luoghi di maggiore interesse turistico.
Per l’analisi dei dati raccolti, il campione viene riportato nell’universo di riferimento attraverso un sistema di pesi
Le domande rivolte alla domanda turistica mirano a rilevare le caratteristiche strutturali del turista, i comportamenti turistici e l’ammontare della spesa individuale per circa 20 voci di spesa turistica diretta (viaggi, alloggio) e indiretta (vedi trasporti, parcheggi; ristorazione e intrattenimento, abbigliamento, acquisti agroalimentari, musei e mostre, ecc.), le richieste rivolte all’offerta ricettiva mirano a rilevare le percentuali di occupazione delle camere nelle strutture ricettive, la composizione della clientela e le strategie di vendita attuate.

“L’Osservazione Economica del Turismo di Isnart-Unioncamere è l’unica indagine che include all’interno del campione intervistato i turisti che soggiornano in abitazioni private.

FOCUS REGIONALI

L’Osservatorio economico del Turismo è un patrimonio informativo senza eguali, che permette di svolgere focus di indagine regionali, aggiornati nel tempo. I Focus regionali sono estratti dalle informazioni e dai dati reperiti per le nostre indagini nazionali: un data base esteso che consente di confrontare tra di loro i sistemi turistici di diverse regioni, mettendoli a confronto anche con il contesto nazionale.

La metodologia delle indagini permette di avere una rappresentatività dei dati statistici per i livelli regionali, provinciali e per le aree prodotto

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Sardegna

Motivazioni di vacanza:

1° motivazione: interessi enogastronomici (35,8)
2° motivazione: shopping (28,9%)

Spesa:

alloggio (media giornaliera a persona) 52,2%
media giornaliera a persona (escluso viaggio e alloggio) 81,7%
Occupazione media camere nelle strutture ricettive (% media annua) 51,7%

Le eccellenze del territorio viste dalle imprese:

bellezze naturalistiche (55,2%)
prodotti enogastronomici/buona ristorazione (26,5%)

Il punto di forza dell’offerta ricettiva: Strutture caratterizzate da elementi che richiamano il territorio

Spesa:

alloggio (media giornaliera a persona) €43,8
media giornaliera a persona (escluso viaggio e alloggio) €87,1
Occupazione media camere nelle strutture ricettive (% media annua) 51,7%

Occupazione media camere nelle strutture ricettive (% media annua) 16,9%

Occupazione media camere nelle strutture ricettive (% media annua) 43,9%

INDAGINI NAZIONALI

FOCUS REGIONALI

INDAGINI NAZIONALI

FOCUS REGIONALI

Dopo il forte rallentamento dei due anni precedenti, nel 2022 si torna a fare vacanza senza troppi tabù.

FOCUS REGIONALI

La metodologia delle indagini permette di avere una rappresentatività dei dati statistici per i livelli regionali, provinciali e per le aree prodotto

Sardegna

Sicilia

Calabria

Basilicata

Puglia

Campania

Molise

Abruzzo

Lazio

Umbria

Marche

Toscana

Emilia-Romagna

Liguria

Veneto

Friuli-Venezia Giulia

Trentino-Alto Adige

Lombardia

Piemonte

Valle d’Aosta

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