Il turismo spirituale del 2021 si apre ad un target di turista più giovane rispetto al passato (15% Generazione Z e 40% Generazione Y).
Rispetto ai dati 2019, i flussi tedeschi superano quelli francesi mentre quelli inglesi si sostituiscono a quelli precedentemente spagnoli.
Per quanto riguarda la compagnia di viaggio, gli italiani amano condividere la propria spiritualità con il partner (49%) e con la famiglia (22%), gli stranieri invece approfittano degli amici per vivere una esperienza più incline alla visita di luoghi di culto davanti ai quali magari scattarsi foto ricordo di gruppo (28%).
Tra i canali di comunicazione che influenzano di più la scelta del soggiorno, spiccano il passaparola di amici e conoscenti (43%) e Internet (30%), tra ricerca di informazioni (52%) e di offerte online (35%).
Per raggiungere la destinazione, viaggiando spesso in famiglia, gli italiani prediligono l’auto (41%); chi viene dall’estero, per via di una maggior distanza geografica, sceglie più l’aereo (44%). In termini generali, ci si affida anche a pullman per tour organizzati e mezzi di trasporto locale per raggiungere con maggiore facilità i luoghi di incontro di pellegrinaggi o viaggi di gruppo più comuni (11%). Interessante anche la quota di turisti che si sposta con mezzi alternativi all’insegna di un turismo spirituale più intimo e libero, come la moto per gli italiani (9%) e il camper per gli stranieri (5%).
Una volta arrivati a destinazione, i turisti spirituali si spostano:
- a piedi (56%);
- in auto (19%);
- in autobus/metropolitana (14%).
Tra i turisti a piedi, spiccano gli italiani (58%), anche se una quota preferisce invece proseguire in auto (21%) mentre gli stranieri, oltre a camminare, si spostano in autobus/metropolitana (18%) o in bicicletta (15%), magari per raggiungere più facilmente i cammini a tappe dei pellegrinaggi.
La motivazione principale di vacanza abbinata al turismo spirituale, cioè il turismo culturale, viene integrata nella pratica di attività di altra natura, pur restando in linea con i dati emersi come escursioni e gite (72,3%); gite al mare/lago (39,4%); pratica di attività sportive (33,1%); visite al centro storico (21,2%).
Nonostante la situazione pandemica, il 39,0% dei turisti spirituali ha scelto l’Italia rispetto a un altro Paese mentre il 27,4% ha continuato a fare vacanza in Italia. Il Covid-19 ha però cambiato inevitabilmente il modo di fare turismo: i turisti hanno iniziato a scegliere sempre più destinazioni meno soffocanti in termini di assembramenti come comuni e borghi rurali dove vivere in un contesto naturalistico di pace e sicurezza. Il tema della prevenzione contro il Covid-19 torna anche nell’elenco dei fattori principali di scelta della vacanza che, in ordine di importanza, sono il buon rapporto qualità-prezzo (47,0%); la garanzia di sicurezza sanitaria (31,0%); il comfort e l’accessibilità (28,0%).
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