Nel 2019 il turismo enogastronomico ha rappresentato la principale motivazione di viaggio solamente per il 5,5% dei turisti sul totale. Perché solo il 5,5%? Potrebbe sembrare un dato allarmante ma la spiegazione è molto semplice: l’enogastronomia è un elemento multi-prodotto che può, cioè, essere associato a tutti gli altri prodotti turistici (natura, cultura, sport, ecc…) e che contribuisce, a tutti gli effetti, ad arricchire l’offerta turistica e la notorietà del brand Italia.
Prima però di analizzare l’economia di questo “fenomeno turistico”, è doverosa una precisazione. I turisti enogastronomici si dividono in turisti gourmet, big spender e molto più attenti ad ogni aspetto dell’esperienza turistica, in foodies ovvero quei turisti che vanno alla ricerca delle più autentiche tradizioni locali e in turisti enologici, che viaggiano per cantine ed enoteche.
I flussi di clientela turistica enogastronomica hanno riguardato più stranieri che italiani (54,4%), indice che l’Italia è un Paese conosciuto e considerato interessante dal mercato del turismo internazionale, sul quale dover di fatto puntare, in particolare da Francia (30,6%), Germania (19,8%) e Regno Unito (15,9%).
Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte sono state le regioni con il maggior numero di viaggiatori gourmet con rispettivamente il 21%, il 17,1% e l’11,6%.
Ma mentre la componente estera alla ricerca del buon cibo e delle novità culinarie è più giovanile (8,2%), quella italiana è composta maggiormente da le persone già in età adulta (6,7%).
Settembre, 2020
Il target di clientela che viaggia per motivi enogastronomici si compone principalmente di:
- Coppie senza bambini (58,2%);
- Persone in compagnia di amici (15,4%);
- Viaggiatori in solitaria (9,9%).
Sono le coppie senza figli a viaggiare di più (61,5%) dall’estero, probabilmente richiamati dall’appeal romantico dell’Italia nell’immaginario collettivo; per quanto riguarda gli italiani, interessante il dato dei viaggiatori che hanno scelto di andare in solitaria alla ricerca di nuovi sapori (15,6%).
4 turisti su 10 hanno utilizzato Internet per l’ispirazione e la ricerca della meta ideale, con una prevalenza degli stranieri; a seguire, si sono affidati ai consigli di amici e parenti (29,6%) e al fatto di esserci già stati, quindi di avere avuto un ricordo positivo della passata esperienza in Italia (28,6%).
Una volta a destinazione ben 6 turisti su 10 hanno utilizzato smartphone e tablet per cercare informazioni relative principalmente a spostamenti sul territorio (53,2%) e recensioni (38,3%) non soltanto sulle attrazioni da visitare ma anche, se non soprattutto, su locali e sui ristoranti.
La durata del soggiorno varia tra estero e Italia, con gli stranieri – 8 turisti su 10 – che acquistano prevalentemente tra 4 e 13 notti mentre gli italiani comprimono il numero dei pernottamenti e si attestano tra la singola notte fino ad un massimo di 3 (16,1% rispetto al 10,5% degli stranieri). Per questi ultimi, in particolare, la ragione è da ricercare nella minore distanza geografica tra casa e il luogo della vacanza che favorisce gli spostamenti strategici per il weekend ma anche nella riduzione della capacità di spesa a causa della crisi economica che continua a farsi sentire.
Quasi la metà dei turisti ha prediletto gli alberghi, tra cui spiccano quelli a 3 e 4 stelle ma interessante è il dato relativo ai B&B (24%), preferito dal 28,1% degli stranieri.
Gli italiani, invece, si affidano di più a residenze di amici e parenti (21,5%) così da risparmiare sull’alloggio e destinare, invece, la spesa ad una degustazione di prodotti locali o una buona cena, altre degne attrazioni della destinazione scelta.
Nel complesso, quasi 9 turisti su 10 si sono reputati soddisfatti dell’esperienza trascorsa in Italia. Tra gli aspetti più apprezzati figurano: la qualità del mangiare e del bere e la ristorazione (voto 8,9 su 10); la cortesia e l’ospitalità della gente (8,8) e la qualità e l’accoglienza nelle strutture di alloggio (8,7).
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METODOLOGIA
- le rilevazioni sono effettuate periodicamente nel corso dell’anno
- il campione degli intervistati, per la domanda e per l’offerta, è altamente rappresentativo
- il campione della domanda è composto da turisti – italiani e stranieri – che abbiano soggiornato almeno una notte in strutture ricettive e in abitazioni private nel territorio regionale interessato dall’intervista
- il campione dell’offerta è composto da imprese ricettive italiane, alberghiere ed extralberghiere
- il campionamento è stratificato, con l’assegnazione di un’ampiezza campionaria predefinita per ciascuna delle 20 regioni italiane, basata sugli arrivi, le presenze e la capacità ricettiva nelle località di maggior interesse turistico.
“L’Osservazione economica del Turismo di Isnart-Unioncamere è l’unica indagine che inserisce i turisti che alloggiano nelle abitazioni private all’interno del campione intervistato.
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